Rossi come il fuoco
mi guardano ondeggiando,
tra cielo e terra.
Leggere e persistenti
volate
accarezzano i loro petali
che sottili e forti come il Legno
risvegliano Primavera.
Declino il capo,
per ricevere anch'io
quella carezza dimenticata,
lasciandomi alle spalle
giochi di prestigio
e rigorose pareti
di assoluto.
Sulla punta della lingua,
una macchia raccolse il colore,
rosso e blu furono i preferiti.
Così scelsero gli abili ciabattini,
prima di aprirsi alle stelle.
Nel mentre si dischiudono le 100 porte,
per ogni anelito di sangue,
un urlo profondo pacifica,
nella tenerezza dell'esistere,
qui e ora.