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Praticare il Tao

Gli antichi praticanti taoisti avevano l'obiettivo di "approfittare pienamente della Vita conformandosi ai ritmi della Natura, mantenere coscientemente i piedi a Terra e la testa nel Cielo, unendo, attraverso la pratica, il proprio corpo (Xing) al Soffio (Qi o Principio vitale), il proprio Soffio all'Essenza (Jing o Principio originale), la propria Essenza allo Spirito (Shen o Principio spirituale) ed il proprio Spirito all'Universo ( Tao o Via universale) per essere in armonia con esso" (Georges Charlese, Qigong ed Energia Vitale).  

Tutto ciò, portato al livello della pratica  diventa Nutrimento che nella concezione del Ling Bao Ming significa assorbire, trasformare, far circolare, utilizzare e quindi sublimare l'energia vitale. Il processo si ottiene in tanti modi, anche con la pratica del Daoyin fa Qigong. L'uomo non è una monade isolata. La sua energia è collegata all'ambiente in cui vive, alle sue pratiche che comprendono l'alimentazione, le letture, la relazione con gli altri.  Per tale motivo lo stile di vita dei praticanti taoisti si nutre di tutto ciò che risveglia le sensazioni e lo spirito, vivendo in armonia con il suo habitat. Le pratiche psicofisiche sono di conseguenza sottili e dai risultati non quantificabili. 

In questo senso si può parlare di Alchimia interna (Nei Dan).

Il percorso però segue stadi diversi. 

Lo stadio Terra è quello della pratica ordinaria. Il lavoro (Gong) si basa sul controllo della postura, sull'equilibrio, sulla respirazione, sul movimento e lo spostamento, sull'espressione di semplici suoni, sul controllo delle sensazioni su zone corporee estese tramite esercizi ordinari e semplici. Lo scopo a questo stadio è ridare ciò che di solito si perde: un equilibrio fisico, energetico e psichico normale o ordinario. 

Lo stadio Uomo corrisponde ad una pratica spontanea (Ziran). Ora l'energia circola più rapidamente, si muove senza bisogno di intervenire (Wuwei). Il praticante mediante la volontà o l'intenzione (Yi) può mobilizzare la sua energia su zone specifiche, sa discernere le attività, i luoghi, gli alimenti favorevoli ed è in grado di modificare le sue attitudini. Può indirizzare l'energia e praticare un qigong terapeutico. E' pronto per la Meditazione (meditare, cioè stare nel mezzo, nel centro). E' in grado di proteggersi e proteggere.

Lo stadio Cielo corrisponde allo Straordinario, al Meraviglioso, qui l'energia è stata sublimata. Si tratta di uno stadio eccezionale raggiunto molto raramente dai comuni mortali. 

"L'uomo superiore iniziato al Tao l'abbraccia totalmente.

L'uomo medio iniziato al Tao a volte lo segue, a volte se ne allontana.

L'Uomo inferiore sentendo parlare del Tao si mette a ridere.

Senza questa risata il Tao non sarebbe il Tao" 

(Laozi, Cap.41)

Cosa significa, quindi, praticare il Tao? Lo stadio Terra è il primo livello di consapevolezza. Non è affatto facile adattarsi ad una pratica taoista ordinaria che ci permetta di ritrovare l'equilibrio perso nella vita ordinaria. Stare in questa pratica è l'obiettivo primario che già di per sé è difficile da raggiungere. Pratichiamo il più possibile e, comunque, molto il poco e e poco il molto. Questo è già tanto. Senza il nostro equilibrio possiamo dare solo surrogati.  

Fonti: Georges Charles, Qigong ed energia vitale, Pendagrom, Bologna; Pratica personale.

 

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