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Il presente consapevole!


Si è sempre in tempo per avere un'infanzia felice (B.H.)


Siamo legati ai sintomi, di ogni genere. Su quelli interveniamo. Con l'aspirina così come con una terapia psicologica che ci faccia tornare nello stato pre-sintomatico di benessere, almeno sino al prossimo sintomo. Tutto bene, per carità! Eppure c'è la possibilità di accrescere la consapevolezza del sintomo, scoprire ad esempio che abbiamo bisogno di togliere tossine, si dice "de-tossinarsi", organiche e psicologiche. Si sceglie se trascorrere la vita soccorrendo continuamente il nostro corpo e la nostra psiche mediante interventi da dosare al momento, oppure smaltire le scorie tossiche accumulate. Come? Modificare per esempio il nostro stile di vita. Non è facile e a volte neanche possibile mi direte voi. Sicuramente all'inizio non è facile ma vi garantisco che è possibile. Siamo potenzialmente in grado di accogliere ogni esperienza che ci faccia star bene. 


La visione dell'intero ci aiuta ad osservare per poi portare al nostro centro energetico ciò che è utile per risvegliare e mantenere una buona energia. Non mi riferisco ovviamente e solamente alla formula "energia uguale a materia al quadrato" perché non è soltanto un fatto di materia a meno che non la consideriamo intrinsecamente fatta di elementi che vanno dal grossolano al sottile e viceversa. Il confine del possibile si amplia man mano che si sperimenta il nuovo, senza un rigonfiamento dell'ego perché è possibile soltanto ciò che ogni momento della nostra vita si pone alla nostra presenza e ci costringe a scegliere. 


Senza disturbare il passato, iniziamo a guardare il presente,  le nostre decisioni, anche le più piccole. Il "si" oppure il "no" od anche il "non so" protratto. Sono scelte e mai mai senza conseguenze. 


Abbiamo la convinzione che la nostra energia sia molto lenta e quindi cerchiamo attività che ce la facciano aumentare. Oppure il contrario. La paura è di perderla  o di averne troppa ma non è così che funziona. la paura è proprio ciò in cui dovremmo stare rompendo  una consuetudine di pensiero e di azione. Si tratta di rompere ogni tanto i circoli viziosi. 


Tutto ciò ha però un nome, si chiama consapevolezza.


Ma cosa significa consapevolezza? Direi che significa totale attenzione, stare nella propria esperienza del presente in modo talmente chiaro ed intenso al punto da poter descrivere ciò che accade secondo per secondo. Quando si è consapevoli lo sguardo non si dirige altrove. Ma non è per nulla facile!


La profezia che si autoavvera


Essere presenti completamente richiede un'attenzione particolare, senza riferimenti al passato o al futuro. Se per esempio vivo il mio presente pensando al futuro in maniera catastrofica sono fuori da ciò che sto realmente vivendo e finisco per influenzare il mio presente che è passato di domani e futuro di ieri, rendendo il mio futuro davvero catastrofico.


L'importante è però sapere che il presente è sempre fatto di decisioni e mai senza conseguenze. 


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