In questi tempi di clausura non è difficile fermarsi per riflettere su ciò che desideriamo davvero e sulle motivazioni al fare.
Quando siamo soli a casa, quando siamo stanchi e abbiamo voglia di uscire ma non possiamo farlo, quando i nostri spazi sono ristretti, quando la compagnia è soltanto la cucina e la tv, quando abbiamo la netta sensazione di sopravvivere mentre dentro c'è la vita che pulsa e chiede aiuto ....ecco, è proprio questo il momento per sperimentare nuove modalità di essere, nel tempo e nello spazio che occupiamo. In fondo, oggi che gli unici a dirci cosa fare sono quelli della finestra laggiù, beh... proprio oggi possiamo scoprire nuove possibilità di stare nel mondo.
Perché non dedicarti, ad esempio, un sorriso al giorno a partire dal più difficile, quello del primo mattino? Uno solo?
Appena sveglio ti stiracchi. Ti stiracchi come un gatto e muovi le dita dei piedi avanti e indietro. E magari ti fai un bel massaggio alla pancia, appoggia le mani ai lati della tua pancia e le avvicini andando verso il centro e poi in basso per tornare indietro come due cerchi laterali discendenti, una volta, due, tre....conta fino a 10 e vedrai che bello! Ci sta un sorriso?
E' arrivato il momento di alzarti ma aspetta... resta qualche minuti seduto sulla sponda del letto, il tempo di sgranchire le articolazioni di spalle e collo. Datti il tempo per ruotare le spalle avanti e indietro e poi il collo, avanti e indietro come una tartaruga. Magari fai insieme spalle e collo. Dieci volte anche qui ed anche se senti qualche dolore non è piacevole? Ci sta un sorriso? Caspita, lo stai facendo.
Mi alzo e vado al bagno. E' inutile, in un modo o nell'altro quello specchio mi guarda e ci sono proprio io. Uffa! Al mattino che diamine, non posso guardarmi. Oppure si?
Beh, in fondo quella lì sono proprio io e cosa c'è di più bello al mondo di quella personcina lì, in carne ed ossa, viva e vegeta che adesso mi fa una bella smorfia. Gonfio le guance e pufff ...e poi le tiro in dentro, e poi le gonfio... e si che pure questa è ginnastica! Ma si, dieci volte. Ci sta un bel sorriso? Un bel sorriso-ne, tanto mi scappa da ridere.
Ed ora cosa faccio? Da dove inizio? Non ho fretta, non devo timbrare il cartellino, non devo prendere il treno, non ho appuntamenti, posso fare colazione con calma, eh si! Proprio come i Signori! E Signore si nasce!
Ogni giorno nasco, ogni mattina nasco. Di cosa ho bisogno? Forse di stiracchiarmi, certamente devo fare pipì, ma posso anche sorrider-mi e sorridere al mondo che comunque esiste esattamente come me.
Ora ho voglia di un caffè, oppure di un tè, oppure di una bevanda calda qualsiasi, anche un bicchiere d'acqua calda? Perchè no? Sai che bene!
Ho pure fame. Frutta? Pane e marmellata? Beh insomma quello che mi va, dolce o salato che importa. Però una cosa l'ho imparata. La qualità prima della quantità e poco zucchero per cortesia. In fondo si può vivere con poco e se sto in salute è meglio, molto meglio.
E se ho quella piantina che mi guarda, che sta proprio lì ancora in vita, che faccio? Non vado a salutarla e a rinfrescarla? In due è meglio dice sempre Fausto.
E facciamolo un bel sorriso. Eccome se ci sta. Anche solo per ridere di te che fai e pensi proprio queste cose qui e non l'avresti detto.
- Tutto questo è anche Qigong! Lo conosci quando lo pratichi -
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